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Purezza dell’oro: come riconoscerla con colori e carati

Purezza dell’oro: come riconoscerla con colori e carati | FR Lab

Come si determina la purezza dell’oro? Questa domanda deve sorgere a tutti i neofiti che vogliono cominciare a farsi una cultura sul mondo dell’oreficeria, e comprendere le caratteristiche e il valore di ciò che stanno andando ad acquistare.

Di seguito allora andiamo a parlare brevemente dei colori dell’oro e soprattutto dei carati, che determinano il quantitativo di oro all’interno della lega.

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I quattro colori dell’oro

Perché in commercio si trovano gioielli in oro giallo, bianco, rosso e rosa? Semplicemente perché queste tonalità sono date dai metalli che vengono legati all’oro, che quando si trova in natura è di colore giallo intenso, ma che può essere variato appunto a seconda dell’estetica che si vuole conferire al prezioso; si noti, soprattutto, che l’oro puro è un materiale troppo tenero per essere lavorato con la dovuta minuziosità, ed è per questo che viene legato ad altri metalli.

Come leghe principali abbiamo quindi oro rosa, che si ottiene quando l’oro puro al 75% viene legato a un 20% di rame e a un 5% di argento; quando però la percentuale di rame sale al 25%, abbiamo oro rosso.

L’oro bianco, molto popolare, viene ottenuto tramite la commistione con un 25% di argento e palladio, anche se spesso viene usato il nichel, che però sta divenendo sempre meno popolare per via delle reazioni allergiche di alcuni soggetti.

Oltre ai quattro colori di cui sopra, i più popolari nel mondo della gioielleria, è giusto menzionare anche le altre versioni esistenti:

  • oro blu (75% oro 25% ferro)
  • oro nero (75% oro 25% cobalto)
  • oro verde (75% oro 12,5% argento 12,5% rame)
  • oro grigio (75% oro 25% argento, manganese e rame)
  • oro viola (75% oro 25% una specifica lega di alluminio).

Carati: che cosa sono

Ora che abbiamo parlato di colori, è invece bene definire il concetto di carati, che sta alla base della purezza dell’oro. Il carato è, per farla breve, un’antica unità di misura che di fatto corrisponde alla ventiquattresima parte per una unità di oro.

Quando abbiamo quindi a che fare con oro a 24 kt stiamo parlando di oro puro al 99,99%. Come appena detto, però, questo non viene usato quasi mai se non per la creazione di lingotti e poco altro; è invece più facile trovare in commercio manufatti a 18 kt, corrispondenti a una lega con l’oro presente al 75%, e a scendere è possibile trovare gioielli a 14 kt, 12 kt, 10 kt, 9 kt e addirittura 8 kt.

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